Molte persone in tutto il mondo soffrono di artrite reumatoide, un’infiammazione delle articolazioni che rappresenta la più frequente tra le malattie reumatiche su base autoimmune. Contrariamente a quanto si possa pensare, non sono solo le articolazioni ad essere coinvolte, visto che non di rado è l’intero corpo a soffrirne. Le più esposte sono le donne di età compresa tra i 35 e i 50 anni, insieme agli anziani e a persone geneticamente predisposte.

Cosa succede al corpo quando si infiammano le articolazioni?

Alla base dell’artrite reumatoide vi è un processo di tipo infiammatorio che viene innescato da un agente patogeno. Succede che questo aggredisca l’organismo, il quale si difende: è teoria diffuse che le cellule "deviate" del sistema immunitario attaccano le strutture endogene (teoria delle malattie autoimmuni). Successivamente insorge l’infiammazione delle articolazioni.

L’artrite reumatoide coinvolge in misura maggiore, e spesso improvvisamente,le piccole articolazioni delle dita di mani e piedi, che tendono a gonfiarsi. In fase di riposo sono doloranti a riposo e sensibili alla pressione, spesso sono surriscaldate ma raramente arrossate.

La situazione è più complicata di mattina al risveglio, quando le articolazioni si presentano particolarmente rigide. Deve passare almeno mezz’ora affinché mani e piedi possano cominciare a muoversi normalmente. A seconda di quanto sia evoluta la malattia, la rigidità mattutina può durare fino a molte ore.

Come si cura l’artrite reumatoide?

La sintomatologia dell’artrite reumatoide è ben riconoscibile, contemplando dolore e rigidità alle articolazioni. In tal caso, sarà opportuno concordare una visita approfondita da un reumatologo. I farmaci solitamente prescritti sono quelli a base di acido acetilsalicilico (ASA) o antinfiammatori non steroidei. Qualora la malattia fosse già innescata da diverso tempo, bisogna ricorrere ai DMARD, farmacia base di sulfasalazina, lefunomide e metotrexato che agiscono, rallentandolo, sul decorso della malattia.