Descrizione: una busta contiene 100 g di corteccia di Frangula naturale al 100%, senza alcun'altra aggiunta.

Ogni busta delle nostre erbe viene sigillata ermeticamente nel laboratorio di preparazioni galeniche della nostra farmacia per preservare nel tempo tutte le proprietà organolettiche e chimico-fisiche di un prodotto fitoterapico naturale al 100%.

La Frangola (Rhamnus Frangula L = Frangula alnus Miller) appartiene alla famiglia delle Rhamnaceae e, in fitoterapia, se ne utilizza la corteccia. I suoi costituenti principali sono: - glicosidi antrachinonici (4,5-7%): glucofranguline A e B, franguline A e B; crisofanolo, emodina (<); - flavonoidi; tracce di alcaloidi ciclopeptidici. La su attività principale è quella lassativa pertanto il suo impiego terapeutico è per la stipsi.

Utilizzo medico

E' considerato il più blando dei purganti antrachinonici: l'azione è molto simile a quella della Cascara Sagrada alla quale spesso viene associata o sostituita; presenta azione inferiore rispetto a Senna e Aloe. Esercita un effetto lassativo piuttosto blando senza iperemizzare gli organi del bacino, utero compreso.

Si utilizza la corteccia essiccata del tronco e dei rami di questo arbusto (6-9% di glucosidi antrachinonici): "gli antroni contenuti nella pianta essiccata e appena raccolta sono potentissimi e la corteccia andrebbe conservata per almeno un anno prima dell'uso oppure invecchiata artificialmente riscaldandola ed esponendola all'aria". La Farmacopea Ufficiale italiana (F.U.) richiede un contenuto minimo del 6% di antrachinoni, calcolati come flucofrangulina A.

L'efficacia di una dose si prolunga per alcuni giorni senza dar luogo a fenomeni di accumulo. Si tratta, inoltre, di un lassativo la cui azione si svolge senza fenomeni concomitanti e che, quindi, è atto a combattere le più svariate forme di stitichezza dato che non provoca un esagerato peristaltismo. Risulta adatto in quei soggetti la cui inerzia intestinale dipende dall'uso precedente di purganti troppo forti, della stipsi cronica degli anziani, e tutte le volte che si necessita una defecazione facile con feci molli, come in caso di ragadi anali, emorroidi e dopo interventi chirurgici anorettali. Somministrare per non più di 10 giorni.

Azione delle droghe antrachinoniche

I componenti principali di queste droghe sono dei glicosidi le cui genine appartengono ai derivati dell'antracene. Da ciò il nome di droghe antrachinoniche (antraceni o antraglicosidi). Sono detti anche emodinici poiché la genina più diffusa è la emodina. Questi glicosidi per agire devono essere metabolizzati in prodotti biologicamente più attivi (agliconi): il metabolismo avviene nel colon, dopo che il glicoside antrachinonico, somministrato per bocca, transita senza subire modificazioni nello stomaco e nell'intestino tenue. A livello del colon si ha la rimozione dello zucchero e una metabolizzazione ad opera della flora batterica intestinale. I prodotti ottenuti sono scarsamente assorbibili ed agiscono stimolando soprattutto la motilità del colon: l'emodina liberata è trasformata parzialmente dai batteri in antrone. Gli antroni assai attivi aumentano il peristaltismo e la produzione di muco. Contemporaneamente il riassorbimento di acqua dalla mucosa intestinale diminuisce. L'effetto sulla secrezione è probabilmente conseguenza di una esagerata produzione intestinale di prostaglandine e di autacoidi. L'azione lassativa di queste droghe si manifesta dopo una latenza di 12-24 ore. Gli effetti collaterali sono rappresentati da colorazione delle urine, passaggio nel latte materno, congestione emorroidaria, pseudomelanosi reversibile del colon. E' stato segnalato che gli agliconi sono relativamente poco attivi quando somministrati per bocca, questo perché metabolizzati prima di arrivare al colon. Gli antrachinoni, quindi, inducono una secrezione attiva di elettroliti e di acqua nel lume intestinale e impediscono il riassorbimento  degli stessi dall'intestino crasso. L'aumento di volume del contenuto intestinale determina un aumento della pressione contro la parete intestinale, che stimola la peristalsi.

La somministrazione della droga come fitocomplesso, e non come singolo principio attivo, attenua eventuali effetti tossici, ne ritarda o evita l'assuefazione e ciò per la presenza di costituenti "inerti" che modificano, graduano, regolano l'azione dei costituenti “attivi".

Tossicità, interazioni ed effetti secondari

Somministrare per non più di 10 giorni. Sintomi di sovradosaggio sono rappresentati da spasmi intestinali e diarrea severa con colica e perdita di liquidi ed elettroliti. Si ricorda che l'uso prolungato dei lassativi può indurre perdite di elettroliti (in particolare l'ipokaliemia potenzia l'azione dei glucosidi cardioattivi, interferisce con i farmaci antiaritmici, ecc.), fenomeni di dipendenza con bisogno di aumentare la dose, e stipsi severa in caso di abbandono della terapia, colon atonico e con funzionalità perturbata. Evitarne la prescrizione nei bambini, durante la gravidanza e l’allattamento.

Farmacopea europea (Ph. eur. 7° edizione)

La droga è costituita della corteccia essiccata, intera o frammentata, dello stelo e dei rami, contenente al minimo 7% di glucofranguline espresse in glucofrangulina A. L'estratto secco titolato deve contenere dal 15 al 30% di glucofranguline, espresse in glucofrangulina A e calcolate in riferimento alla droga essiccata.

Forme farmaceutiche e posologia

La dose individuale corretta è quella minima sufficiente a produrre una facile evacuazione con feci molli (ESCOP).

Infuso: 2 g di droga finemente tagliata in 150 ml di acqua bollente; filtrare dopo 10-15 minuti. Bere la sera prima di coricarsi (un cucchiaino da tè = 2 g di droga). Da più parti viene raccomandata anche la macerazione (12 ore a temperatura ambiente).

Non somministrare a bambini al di sotto dei 10 anni di età.

Fonte: "Dizionario di Fitoterapia e Piante Medicinali" di Enrica Campanini